Informale

Un invito a osservare oltre l’apparenza. Via Voghera 14, Milano Design Week 2025.

Experiences Aprile 2025

Azimut Design, Costantino Gucci e Francesco Doria Lamba, sotto la mia curatela, presentano un percorso concettuale che trasforma la luce e la materia in strumenti di introspezione, tra superfici specchianti, trasparenze vibranti e frammenti di immagine.

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“Il titolo della mostra richiama la capacità della materia di trascendere forme definite”.

Non c’è una struttura rigida, non c’è un confine netto tra arte e design, tra luce e materia, tra immagine e percezione. Come nell’arte informale, le opere si sottraggono a una classificazione univoca e si aprono a molteplici interpretazioni, invitando il pubblico a un’esperienza sensoriale e immersiva. In questa dimensione di libertà espressiva, anche l’olfatto diventa protagonista con “Profumo Informale”, una fragranza concepita dalla fragrance designer Nuria du Chêne de Vère appositamente per il progetto. Un viaggio olfattivo che dissolve le etichette tradizionali e invita a un’interazione intima e personale con lo spazio e le opere in mostra. Come “capsula” per la fragranza, Nuria du Chêne de Vère sceglie il vaso profumatore Hōra del designer Maurizio Bergo.

 

VOGHERA 14

Ad ospitare il progetto è Voghera 14, lo studio che ho aperto con Valentina Ottone nel cuore pulsante del quartiere Tortona a Milano. In questo hub poliedrico appena inaugurato, l’esperienza di professionisti della comunicazione si unisce alla creatività di artisti, artigiani e designer, dando vita a progetti “tailor made” e collaborazioni nei settori dell’arredo, della moda e del lifestyle. Lo spazio, incorniciato da una splendida corte tipica delle case di ringhiera milanesi, si articola in diversi ambienti e si apre con una vetrina su Via Cerano, favorendo un dialogo tra interno ed esterno, tra intimità e vitalità urbana. In questi spazi, dove  espongo e racconto le mie proposte d’arredo, trovano oggi sede stabile due realtà da me rappresentate e protagoniste del progetto “Informale”: Azimut Design e Costantino Gucci.

“Nulla è statico, nulla è definito una volta per tutte. Gli oggetti e le superfici mutano a seconda dello sguardo e dell’interazione, portando il visitatore a vivere un’esperienza sempre nuova, personale e aperta all’interpretazione”.

LE OPERE IN MOSTRA

Azimut Design presenta “Eterea”, una collezione che traduce la quiete della rifrazione luminosa in complementi d’arredo dal fascino sospeso: superfici vive, mutevoli alla luce e al tatto, evocando un’esperienza meditativa tra trasparenza e solido riflesso. 

I paraventi si ergono come pagine sottili di un diario di luce e ombra, ritagli di carta ghiacciati sospesi nell’aria. La loro superficie alterna lati lucidi e satinati, catturando la luminosità dell’ambiente e frammentandola in bagliori vibranti, che si diffondono delicatamente nello spazio.

La panca bassa, lunga due metri, è una soglia tra il reale e l’immateriale: un volume solido eppure impalpabile, che riflette il mondo circostante mentre accoglie il visitatore in un momento di pausa e contemplazione.

La console, sottile e raffinata, si sviluppa come un’installazione funzionale, un piano che galleggia tra riflessi e trasparenze, amplificando la luce che l’attraversa e la diffonde con grazia negli interni. 

I complementi d’arredo Eterea sembrano frammenti di luce solidificata che non occupano lo spazio, ma lo svelano: si fondono nell’ambiente restituendogli una dimensione poetica, fatta di silenzi luminosi e riflessi che parlano alla mente e all’anima. L’intera collezione poggia su di un suggestivo impianto di vasche metalliche dove l’acqua, come un diapason, vibra ad ogni passo del visitatore.

 

Costantino Gucci, con la serie “Portali”, ridefinisce il confine tra realtà e illusione. Le sue opere, in vetro e specchio, dissolvono il riflesso in un gioco di transizioni fluide, come la superficie increspata dell’acqua, trasformando la percezione in un’esperienza dinamica e immersiva. Portal 0 è un portale visivo, un invito a immergersi in una realtà trasformata, dove il confine tra ciò che è riflesso e ciò che è osservato si dissolve. Il riflesso appare instabile, come sospeso in un movimento continuo, frammentando e ricomponendo la realtà in modo imprevedibile. Questo specchio ad arco è un invito all’esplorazione, un passaggio verso l’ignoto che spinge l’osservatore a interrogarsi su ciò che vede e su ciò che immagina. Portal Lim è un varco tra percezione e realtà, uno specchio “che non definisce, ma apre”. Il suo centro, realizzato in vetro ondulato, altera l’immagine, frammentandone la chiarezza e suggerendo una nuova interpretazione di sé. L’anello esterno, invece, è uno specchio limpido, ma la sua sfumatura verde-acqua crea una fusione impercettibile tra le due superfici, nascondendo il confine tra nitidezza e distorsione. 

 

L’artista e designer Francesco Doria Lamba approfondisce il concetto di macchia come strumento di frammentazione dell’immagine. Per l’artista, la macchia è una metafora della percezione: un processo dinamico e in continua evoluzione, in cui l’immagine non è un’entità statica e compiuta, ma un mosaico di frammenti in costante trasformazione. In questo contesto, la macchia non è un difetto né un’alterazione, ma un’apertura che svela la complessità e l’ambiguità del reale, invitando l’osservatore a scoprire i molteplici strati di significato nascosti dietro una superficie apparentemente uniforme. In collaborazione con Costantino Gucci presenta la serie “Macchie e Frammenti”, dove il confine tra arte e design è fluido: l’arte esprime, il design funziona. Ma cosa succede quando un oggetto sfida questa distinzione? Specchi che frammentano il riflesso, tappeti troppo belli per essere calpestati, quadri che escono dai loro limiti tradizionali per diventare superfici vive, interattive, capaci di coinvolgere lo spettatore. Più che oggetti, sono frammenti di pensiero materializzati, capaci di abitare sia lo spazio fisico che quello mentale. A supportare i due designer è Sirecom, azienda che dal 1976 si distingue nella produzione di tappeti completamente personalizzati e su misura.

 

L’ESPERIENZA OLFATTIVA 

“Profumo Informale” introduce una distorsione olfattiva che sfida le nostre consuete associazioni tra fragranza e forma. Abituati a interpretare il mondo attraverso etichette prestabilite, qui siamo invitati a fidarci del nostro naso e a esplorare il profumo senza preconcetti, in maniera intima e personale. La fragranza, concepita da Nuria du Chêne de Vère in risposta diretta ai concetti sviluppati dai designer, si manifesta come una nuvola trasparente ma avvolgente, adattandosi allo spazio e alle opere, trasformandosi nel tempo in sintonia con la percezione individuale. Non è un semplice elemento decorativo, ma un catalizzatore di memoria e sensazione, che amplifica il dialogo tra materia e immagine, tra visibile e invisibile. Per dare corpo a questa esperienza unica, la designer ha scelto Hōra, il vaso profumatore ideato da Maurizio Bergo, come capsula della fragranza. Questo oggetto iconico, nato dall’osservazione delle forme primarie del cono e della sfera, fonde l’alluminio spazzolato e il vetro soffiato in un dialogo armonioso tra rigore e delicatezza, solidità e fragilità. La sua geometria minimale consente alla fragranza di diffondersi gradualmente nello spazio, diventando parte integrante dell’esperienza immersiva, dove il profumo si fonde con la luce e la materia in un rituale estetico e olfattivo.

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